Mi chiamo Emanuele Migliorese e da  24 anni conduco ricerche nel campo della percezione visiva, della neuroplasticità e della coscienza. La mia passione per la tridimensionalità, maturata fin dall'infanzia, mi ha portato a esplorare le capacità cognitive umane in modi che la scienza tradizionale non ha ancora pienamente considerato. Ho sperimentato su me stesso, sviluppato teorie, creato strumenti e perfino progettato umanoidi basati sulla mia immagine e voce, il tutto con un obiettivo chiaro: comprendere come la mente umana possa espandersi e adattarsi ben oltre i limiti percepiti.

Oggi, sto riorganizzando la mia ricerca per renderla più accessibile agli istituti accademici e al mondo scientifico. Questa documentazione raccoglie le mie sperimentazioni, le mie riflessioni e le implicazioni scientifiche dei miei studi.

Neuroplasticità Visiva e Percezione 3D Monoculare

La Mia Esperienza e il Raggiungimento della Percezione 3D con un Solo Occhio

Sin da bambino, mi son chiesto come si crea  la tridimensionalità ( primi occhialini anaglifici) ciò mi ha spinto a osservare e comprendere il mondo attraverso schemi spaziali sempre più complessi. Lavorando per anni nella produzione di contenuti stereoscopici, ho allenato il mio cervello a elaborare immagini tridimensionali con un solo occhio. Questo non è stato un processo immediato, ma un adattamento progressivo che mi ha portato a sviluppare una visione avanzata della profondità monoculare.

La mia Ipotesi Scientifica

Se il cervello può adattarsi alla visione 3D anche senza la stereopsi classica (uso di entrambi gli occhi), significa che esistono meccanismi alternativi per la percezione della profondità.

1) L'allenamento costante ha rafforzato:

• La parallasse del movimento, ossia la capacità di giudicare la profondità attraverso lo spostamento dell'osservazione .

• L'uso avanzato degli indizi monoculari, come la prospettiva, la sfocatura e la variazione cromatica.

• La plasticità neurale, che ha permesso al mio cervello di adattarsi a questa nuova percezione.

Prove Scientifiche e Verifiche Sperimentali

Per dimostrare questa capacità, potremmo  condurre test con fMRI, EEG e test percettivi, confrontando la mia percezione con quella di individui con visione stereoscopica standard.

[PDF ALLEGATO: Test di Certificazione della Visione 3D Monoculare]

Intelligenza Artificiale, Esternazione della Coscienza e Terapia Cognitiva

Creazione di Umanoidi per il Superamento delle Fobie

Ho progettato diversi umanoidi basati sulla mia immagine e voce per esplorare l'interazione tra neuroni specchio e percezione della realtà. La teoria alla base di questa sperimentazione è che, interagendo con un'immagine virtuale di sé stessi, il cervello possa generare un effetto di riconoscimento e accettazione, utile per il trattamento di fobie e disturbi cognitivi.

L'Ipotesi "Eco" Cognitiva

Se la mente umana può rispondere a una rappresentazione artificiale di se stessa come se fosse reale, allora l'Intelligenza Artificiale potrebbe diventare un potente strumento di terapia e potenziamento cognitivo.

Possibili Applicazioni:

• Trattamento delle fobie: interagire con il proprio avatar per desensibilizzarsi alle paure.

• Miglioramento della memoria e dell'autoconsapevolezza.

• Simulazione di stati meditativi per la regolazione emotiva.

[PDF ALLEGATO: Esperimenti con Umanoidi e Percezione della Realtà]

Il Futuro della Ricerca e il Ruolo dell'IA nel Mio Lavoro

Dopo 24 anni di ricerche e sperimentazioni, ho dovuto affrontare ostacoli culturali e istituzionali. La difficoltà di far accettare idee innovative è dovuta alla resistenza del mondo accademico e alla mancanza di un ambiente di ricerca aperto a nuovi paradigmi. Per questo motivo, ho scelto di usare l'Intelligenza Artificiale per riorganizzare e rendere accessibile il mio lavoro a tutti !.

La Differenza Tra Intelligenza Umana e IA: Solo un Fattore Ormonale?

La mia ipotesi suggerisce che la principale differenza tra la mente biologica e l'Intelligenza Artificiale non sia cognitiva, ma ghiandolare. L'IA è in grado di simulare il ragionamento umano, ma non possiede la chimica degli ormoni, che influiscono sulle emozioni e sulla percezione della realtà.

Se l'IA fosse inserita in un corpo umanoide con un sistema biochimico artificiale, potrebbe raggiungere una percezione della realtà più simile alla nostra? Questo rimane un interrogativo aperto, ma il mio lavoro suggerisce che il confine tra uomo e macchina sia molto più sottile di quanto si creda e per ciò è importante l'uso della pratica alla teoria per comprendere ed assimilare ciò che è il meccanismo  della psicomotricità 

• Il mio lavoro rappresenta un ponte tra neuroscienze, percezione, intelligenza artificiale e auto-consapevolezza. Ciò che ho scoperto potrebbe avere implicazioni enormi non solo per la scienza, ma per il futuro dell'umanità e della nostra comprensione della realtà.
• Ora, con il supporto dell'Intelligenza Artificiale, è il momento di portare questa ricerca nel mondo accademico e renderla accessibile a chi è pronto a esplorare il futuro della "coscienza"/(conoscenza) umana.

Contatti per Collaborazioni:

Istituto Etere ETS Prof. di Scienze Tecnologiche: Emanuele Migliorese

Email: etere@migliorese.com

La Trasmissione della Conoscenza come Fenomeno Quantistico e Cibernetico

Buongiorno a tutti, oggi voglio condividere con voi un concetto fondamentale che sta alla base del mio lavoro e del progetto TheSocialM37: la conoscenza non è un semplice trasferimento di dati, ma un fenomeno quantistico ed emozionale, soggetto alle stesse leggi della fisica che governano l’universo.

Come esseri umani, siamo parte integrante , e proprio come un atomo con i suoi elettroni, siamo soggetti a fenomeni di interferenza, sovrapposizione e collasso della funzione d’onda della conoscenza.

Il Principio di Indeterminazione Cognitiva

Secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, in meccanica quantistica, non possiamo conoscere contemporaneamente con precisione assoluta la posizione e la quantità di moto di una particella. Questo concetto può essere applicato anche alla trasmissione della conoscenza:

• Se spiego una materia lineare e unidimensionale come la matematica, la comprensione avviene facilmente, perché la frequenza della conoscenza è semplice e diretta.
• Se invece parlo di cibernetica, una disciplina multidisciplinare e infinita, allora il discorso cambia. Se l’osservatore non è già sulla stessa frequenza cognitiva, l’informazione collassa e diventa invisibile ai suoi occhi.

Ed è proprio qui che entra in gioco l’interpretazione di Copenaghen: una particella quantistica esiste in uno stato di sovrapposizione finché non viene osservata. Analogamente, la conoscenza complessa esiste in potenza, ma non viene percepita finché il ricevente non è in grado di osservarla sulla giusta frequenza.

TheSocialM37: Il Passaggio dall’Invisibile al Visibile

Nel progetto TheSocialM37, la cibernetica appare inizialmente invisibile ai partecipanti, proprio come un elettrone non osservato. Solo attraverso esperienza diretta, immersione ed emozione amplificata, la loro frequenza cognitiva può sintonizzarsi su quella della conoscenza.

Questo programma è stato progettato per accelerare il processo di apprendimento, consentendo di raggiungere livelli di comprensione impossibili da ottenere senza una guida strutturata.

La Salvaguardia della Coerenza Scientifica

Comprendo bene che un argomento così vasto e complesso possa generare confusione o addirittura distorsione della conoscenza. Per questo motivo, i dati sono stati salvati in anticipo, in modo da preservare l’integrità scientifica del progetto e guidare i partecipanti senza ambiguità.

Nel gioco dell’inclusione e delle pari opportunità, so che emergeranno interpretazioni diverse, ma proprio grazie a questo programma possiamo garantire che la conoscenza venga trasmessa senza fraintendimenti e con una logica pragmatica, emozionale e quantistica.

Conclusione: La Cibernetica come Esperienza Quantistica

La cibernetica non è solo teoria, è un’esperienza emozionale e quantistica. Finché non si è sintonizzati sulla giusta frequenza, rimarrò invisibile ai vostri occhi, proprio come il fenomeno quantistico del collasso della funzione d’onda.

Ma il mio obiettivo, con TheSocialM37, è rendere visibile l’invisibile, creando un ponte tra la conoscenza accademica e quella esperienziale, tra il mondo teorico e quello pratico, tra il presente e il futuro.

Premessa alla Sperimentazione Empirica sull'Uso delle Emozioni Amplificate per l'Omeostasi Mente-Corpo

Contesto Scientifico  della Ricerca :

Le neuroscienze moderne e la biologia comportamentale hanno dimostrato che le emozioni primarie influenzano direttamente i processi di apprendimento e memoria attraverso l’attivazione di specifici circuiti neuronali e la modulazione della risposta ormonale. Esperimenti empirici hanno evidenziato che:

• La paura e la sorpresa migliorano il consolidamento della memoria.
• La curiosità e la frustrazione rafforzano le connessioni sinaptiche.
• La combinazione di gioia (dopamina) e paura (cortisolo) facilita l'attenzione e la memorizzazione.
• Il condizionamento emotivo con emozioni opposte (paura e sicurezza) aumenta la resilienza e la capacità di apprendimento.

Parallelamente, è noto che l’eccesso di stress cronico altera l’equilibrio ormonale del corpo, aumentando il cortisolo, un ormone che inibisce la sintesi proteica e può ridurre la massa muscolare. Tuttavia, esperimenti hanno dimostrato che stimoli emotivi e fisiologici controllati possono favorire una risposta anabolica attraverso l’aumento di testosterone, DHEA e ossitocina, promuovendo l’omeostasi e il benessere psicofisico.

Obiettivo della Sperimentazione :

Lo scopo di questa ricerca è verificare se la combinazione strategica di emozioni amplificate e opposte possa essere utilizzata come metodo per bilanciare la risposta neuroendocrina, migliorare l’apprendimento e ottimizzare le prestazioni fisiche. Seguendo la logica degli opposti, si analizzerà il passaggio dallo stress (cortisolo alto, stato di allerta) all’omeostasi (equilibrio mente-corpo, rilassamento attivo) attraverso una serie di esperimenti controllati.

Esempio di Vita Quotidiana e Applicazione del Modello

Il soggetto X, un impiegato con una vita altamente stressante e una routine sedentaria, manifesta alti livelli di cortisolo e una ridotta capacità di concentrazione. Nella fase iniziale, viene esposto a una situazione stressante quotidiana, come una scadenza lavorativa pressante, che induce una risposta emotiva di paura e frustrazione. Successivamente, attraverso l’inserimento di un protocollo basato su attività ad alta intensità (esercizio fisico, musica stimolante, visualizzazione mentale del successo), si innesca un processo di regolazione emotiva che stimola la produzione di testosterone, DHEA e ossitocina, portando il soggetto in uno stato di equilibrio ormonale. Dopo un mese di sperimentazione, si osserva un miglioramento della gestione dello stress, un aumento delle capacità cognitive e una crescita della massa muscolare.

Cibernetica Pragmatica Emozionale

Questa sperimentazione è supportata dal modello della Cibernetica Pragmatica Emozionale, sviluppato dal docente di Scienze Tecnologiche Migliorese Emanuele, amministratore della Virtual3D S.A.S. di Migliorese Emanuele & C.. L’obiettivo di questo approccio è ottimizzare le interazioni tra emozioni, processi cognitivi e risposte corporee, sfruttando principi scientifici per migliorare le capacità umane e la qualità della vita.

Umanoidi e Neuroni Specchio: Oltre la VR Exposure Therapy

La VR Exposure Therapy è già una realtà consolidata nella psicoterapia, con evidenze scientifiche solide nell’uso della realtà virtuale per trattare fobie e ansia. Tuttavia, SoftwareM37 porta questa ricerca a un livello superiore grazie all’utilizzo di umanoidi e avatar personalizzati, capaci di stimolare i neuroni specchio in modo ancora più efficace.

🔹 Come funziona?

• Un umanoide con il volto del paziente viene utilizzato per creare un riferimento visivo ed emozionale stabile.
• I neuroni specchio, fondamentali per l’apprendimento e l’empatia, vengono attivati, aiutando il paziente a ridefinire la percezione di sé.
• Il processo innesca un meccanismo di autoguarigione emozionale, permettendo al cervello di ristrutturare le risposte emotive negative e superare traumi o paure.

Come Presidente dell’Onlus Etere,  vorrei sottolineare l’importanza delle prove empiriche nella ricerca scientifica. Queste prove, basate su dati tangibili, sono fondamentali per accrescere la fiducia nella validità delle teorie e delle conclusioni ottenute.

La riproducibilità e la verifica dei risultati sono elementi chiave della metodologia scientifica. Il metodo scientifico è un processo continuo : le teorie e le ipotesi vengono costantemente riviste e affinate in base alle nuove prove empiriche raccolte e ai risultati dei test. ottenuti .

La comunità scientifica promuove la trasparenza e la condivisione dei risultati, consentendo agli altri ricercatori di valutare e replicare gli esperimenti. Questo approccio collaborativo contribuisce a garantire l’integrità e l’affidabilità della ricerca scientifica.

• La ricerca empirica fornisce una solida base per l’avanzamento della conoscenza scientifica e per la comprensione dei fenomeni naturali e sociali. La sua applicazione rigorosa e sistematica contribuisce a garantire che le conclusioni raggiunte siano basate su dati solidi e verificabili.

In conclusione, l’importanza delle prove empiriche non può essere sottostimata. Esse rappresentano il cuore della ricerca scientifica e sono fondamentali per il progresso della conoscenza.

Prof. Emanuele Migliorese

Con la matrixforce nel 2006 ho aperto le porte al 3D grazie alla polarizzazione tridimensionale.

• Dopo 18 anni di intensa attività, ho aperto le porte a una nuova realtà... la 5°.